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Live your dreams

Barbara Grassi – Giornalista professionista dal 2004. Sky Sport/SkyTG24


Il vento dell’odio soffia sempre più forte. I diversi e la comunità LGBTQI+ sono i bersagli più colpiti. Per contrastarlo si deve stare uniti e lottare. Con le parole e i fatti. Ma serve coraggio per farlo. Non manca ad Aitziber Garmendia che da attrice, sul palco e davanti alle telecamere ci regala personaggi che ci fanno ridere e rilassare ma da donna sente il bisogno di lanciare un allarme e parlare dell’importanza di difendere l’amore libero.

Aitziber Atienza è un’attrice. Talmente speciale da chiederti se è vera o no. Perché sembra il frutto della fantasia, un cartone animato, un essere speciale con le sembianze di una persona in grado di esprimere ogni tipo di sfumatura solo con il suo viso. Non le servono parole. Bastano le espressioni e il modo in cui fa muovere il proprio corpo, aggiungendo altre sfumature ai suoi personaggi che ha regalato e sta regalando al pubblico soprattutto a teatro, su quel palco in cui ha scoperto i suoi poteri magici, ma si è fatta notare anche in serie tv e film. Consiglio di vedere il film Enjambre e la serie tv Muestros S.L. 

Aitziber Atienza è una donna coraggiosa che difende il diritto di amare, nel suo caso di amare un’altra donna, e questa volta sì usando le parole. Lei ci mette la faccia, sui social qualcuno l’ha insultata nascondendosi dietro a un nickname. Come se parlare pubblicamente della propria intimità e delle proprie esperienze personali, comprese le più dolorose, desse il diritto agli altri di giudicare, in maniera poi così vigliacca. A distanza di un paio di mesi Aitziber ha accettato di parlare con me, senza conoscermi. Si è fidata dopo aver dato un’occhiata al mio “lavoro” e le sarò sempre grata di questo. Quella piccola tensione per la responsabilità che sentivo all’idea di intervistarla si è subito sciolta al primo sorriso, dopo un secondo. Da lì è partita una chiacchierata molto lunga e interessante, tra la passione per la recitazione e la costruzione dei suoi personaggi al confronto sul pericoloso clima di odio che si sta diffondendo e che non riguarda solo la comunità LGBTQI+. “L’unico modo che conosco”, dice Aitziber “è lottare per sostenere l’amore libero. Essere molto consapevoli e molto costanti nel non fare un passo indietro perché se no abbiamo tutto da perdere”.

L’intervista integrale è disponibile su Youtube e Spotify. Qui riporto la parte dedicata alla diversità e alla libertà di amare, con una perla di sua nonna Juanita che possiamo fare nostra come ha fatto Aitziber. 

Cosa pensi delle persone diverse?

Mi sembra un arricchimento. Io non colloco l’essere diversi in un senso peggiorativo, non è niente di brutto o dispregiativo, essere diverso mi sembra offrire al mondo qualcos altro di diverso e questo è sempre positivo per me, infatti quando incontro una persona che è molto diversa da me o molto diversa da quelle che ho conosciuto finora mi attrae, voglio saperne di più su quella persona perché  improvvisamente mi fa vedere cose che non avevo  notato prima e per me questo è super positivo. Io per esempio da bambina ricordo che tutti i miei compagni e le mie compagne di classe ascoltavano un tipo di musica e vestivano in un modo specifico io ascoltavo tutto il tempo  le canzoni di Grease e mi vestivo come Sandy. Ero una pazza, ero quella diversa ma vivevo questa differenza in modo positivo. I miei compagni non mi hanno mai giudicata, mi guardavano come quella diversa ma non male. Tutti abbiamo la possibilità di essere diversi, alcuni scelgono di esserlo, di seguire il loro impulso e altri decidono di appartenere alla  maggioranza e basta, senza uscire da lì. Io sono sempre a favore della differenza e che ognuno porti il suo colore in questo mondo perché se tutti fossero grigi o blu marino o arancioni sarebbe tutto dello stesso colore. 

In un’intervista hai parlato dell’importanza di difendere il diritto di amare che è qualcosa di fondamentale nella vita di chiunque, ma non è così. Quanto è difficile parlare dell’amore libero? Tu per me sei stata molto coraggiosa 

Per me non c’è altro modo, ciò che è curioso è quanta libertà c’è di odiare e che è accettato l’odio ma non l’amore. È difficile per me capirlo, non so in che tipo di mondo siamo ma ho difficoltà a capirlo e ad accettarlo. Nessuno dovrebbe avere un’opinione sui modi di amare. Come si può pensare che non possiamo amare chi vogliamo. Molti non la pensano così e oggi che nei social si fomenta tanto l’odio e il rifiuto mi sembra che sia molto importante che facciamo una dimostrazione o una lotta in favore dell’amore libero. Non ti riguarda in nessun modo che io mi sposi con un ragazzo o una ragazza quindi perchè dai la tua opinione? Ma è difficile farlo capire.

In Italia si parla molto poco di tutto quello che riguarda il tema LGBT, c’è poca rappresentazione ed è per questo che io guardo molto e con ammirazione la Spagna perché certo, ci saranno problemi anche in Spagna ma ci sono più diritti ci sono molte rappresentazioni. Quanto è importante per te e come dovrebbe essere una rappresentazione positiva e reale soprattutto di un amore tra donne o tra uomini?

Per me, l’ideale sarebbe che non fosse un argomento di conversazione, cioè che fosse così naturale come la vita stessa e che a nessuno potesse venire in mente di dire ah ma questa ragazza sta con un’altra donna, che nessuno si sorprenda. Per me il punto perfetto sarebbe questo ma siamo lontani da quel punto, quindi se non siamo a quel punto non possiamo fare altro che combattere e fare in modo almeno di avvicinarci. Se vuoi che ti dica la verità per me siamo molto lontani da questo ed è vero che qui si è ottenuto molto negli ultimi anni ma ultimamente andiamo stiamo tornando indietro, poco a poco ma stiamo tornando indietro.

Mi è stato detto che in Spagna la situazione migliore è nelle grandi città come Madrid, Barcellona, ma in quelle piccole non è tutto perfetto.

Anche a Madrid ora ci sono più attacchi e più movimenti omofobi rispetto a qualche anno fa,  è come se fosse consentito l’odio, il discorso dell’odio sta guadagnando terreno. Le cose sono così e penso che dobbiamo essere molto consapevoli e molto costanti nel non fare un passo indietro perché se no abbiamo tutto da perdere.

Parlare è importante per me, quello che cerco di fare è parlarne. Cos’altro si può fare secondo te?

Credo che l’arte, per esempio, abbia una grande responsabilità e un grande potere in quel senso, per mostrarlo sostenerlo. Le istituzioni e i governi naturalmente. Penso che aiuterebbe se per esempio i crimini di odio fossero davvero perseguiti, se fossero effettivamente puniti perché non è possibile che oggi possono chiamarti in qualsiasi modo solo perché sei omosessuale e che nessuno paghi per questo. L’anonimato sui social network penso che sia una piaga e un pericolo perché tutti possono avere un’opinione su tutto dietro un nome fittizio senza dire davvero chi sei, questo sono io e penso questo. L’opinione di odio sarebbe altrettanto brutta ma almeno la esprimi mostrandoti. Penso che ci siano molte cose che si possono fare e con l’arte cerchiamo di farlo e l’abbiamo sempre fatto, è a questo che serve il movimento culturale ma nemmeno noi da soli possiamo da soli. Credo che sia necessaria una risposta collettiva  

C’è chi dice che se si parla troppo di movimento LGBTQI+,  invece di aiutarlo si ghettizza ancora di più. Come la pensi?

C’è una realtà che non può essere negata ed è che non abbiamo gli stessi diritti nè godiamo degli stessi privilegi. Sì, siamo diversi. Voglio dire che non partiamo dallo stesso punto. Ogni persona è un universo ed è diverso dal resto delle persone ma come collettivo penso che non ci dovrebbe essere tale differenza. Se esiste è perché non partiamo dallo stesso punto purtroppo. Se domani non ci sarà bisogno di fare quella sezione speciale di persone LGBTQI+ sarebbe fantastico, cioè, vorrebbe dire che abbiamo raggiunto questo obiettivo e che non dobbiamo più mettere il collettivo in un punto diverso ma al giorno d’oggi non è così.

Come è stato per te? Se posso chiedertelo

È qualcosa che per me è molto naturale. Mi sono sempre sentita libera di prendere le mie decisioni non solo a livello personale ma anche a livello emotivo e professionalmente. È importante sapere dove sei e sentire che non devi nessuna spiegazione a nessuno, che semplicemente fai quello che ti sembra giusto e naturale per te. Mi ricordo di una frase molto saggia di mia nonna perché mia nonna sapeva che stavo con una ragazza. Nel paese qualcuno si è avvicinato a lei e le ha detto Juanita mi hanno detto che tua nipote sta con una donna e la risposta di mia nonna fu e a te questo ti impedisce di mangiare? Allora chiudi la bocca. Mia nonna Juanita ha tirato fuori una perla che porterò sempre con me perché mi è sembrata una risposta molto saggia e molto azzeccata.

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